29 ottobre 2006

Fuggire



Fuggire da cosa?
Fuggire da chi?
Dal passato
dal presente
dal futuro.
Dalle proprie
paure.
Dai modelli
standard.
Dalla propria
vita.
Fuggire
da
te.
CN
"... Qui, la zona del mio cuore,
piena di pianto gelato, bagnata
di sangue
tiepido.
Da esso, sento saltare i sassi
che mi annunciano.
In esso balla il presagio del
fumo e della nebbia.
Tutto di grandi sogni caduti
goccia a goccia.
Tutto di furie e onde e maree
sconfitte.
Ah, il mio dolore, amici, già non
è più un dolore
umano.
Ah, il mio dolore, amici, è ormai
troppo grande
per la mia
vita.
E in esso piego le onde che vanno
rovesciando
stelle!
E in esso salgono i miei sassi
nella notte nemica!
VOGLIO APRIRE UNA PORTA NEI MURI.
Questo voglio.
Questo desidero. Chiedo. Grido.
Piango.
Desidero.
Sono il più dolente e il più
debole. Voglio
esserlo.
Il remoto, verso il punto in cui
ormai non resta
che la notte..."
(P. Neruda, Faccio girare le mie braccia come due
aspi folli..., in Poesie Erotiche, ed. Guanda, Parma. 2006, pp. 11-13).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che cosa brama ancora il tuo folle cuore?
Chi devo, Saffo, ancora persuadere
a darti ricompensa nell'amore?
Chi ti fa soffire?
Se adesso fugge, poi ti cercherà;
(Saffo, un frammento)

Caterina Narracci ha detto...

"Quando si è felici si è sempre buoni, ma quando siamo buoni non sempre siamo felici..." (Oscar Wilde, IL RITRATTO DI DORIAN GRAY)