01 novembre 2010

Monopoli. Il documento fantasma. Giallo in maggioranza, litigio nel PdL

Caterina Narracci, Documento fantasma. (Settimanale Fax, ed. Monopoli, Anno XV, n. 42, del 30 ottobre 2010, p. 7).

Prima c’è, poi non c’è più. Scomparso nel nulla, come un fantasma. Il documento di maggioranza sulla perimetrazione delle aree bianche nella zona di Porto Marzano e santo Stefano, sembra essere un mistero. La presenza di questo documento secondo l’opposizione testimonia che le perimetrazioni, quelle della famosa tavola 19 del Pug, non le aveva chieste la Barbanente e neanche che le aveva decise il consiglio comunale. L’esistenza del documento di maggioranza offre secondo la minoranza un’altra versione e cioè che quella della perimetrazione di tali aree fossero un preciso intendimento e una precisa volontà della maggioranza di centrodestra. In ogni caso di questo atto si sa poco e niente. Chi l’ha visto? Serafino Mitrotti e Sergio Marasciulo sicuramente sì. E, consapevoli di quello che dicono, aggiungono anche dettagli alla storia. Come la presenza, in calce al documento, delle firme di alcuni componenti della maggioranza. Ma gli stessi consiglieri di centrodestra, quelli che appunto avrebbero sottoscritto l’atto, non si ricordano di averlo fatto, mentre altri della coalizione tendono a minimizzare: “Non era un documento – dicono – era un semplice verbale, contenente anche altri punti, non solo le aree bianche”. “Barletta – ha esordito Mitrotti in aula consiliare in occasione del consiglio comunale sul Pug,– ha dichiarato che non c’è nessun documento di maggioranza. E invece c’è. Io l’ho visto, una mattina uscendo dal Pdl: ce l’aveva l’assessore chiuso nel cassetto della sua moto. Per quanto mi ricordi c’erano due firme: quella di Paolo Leoci e quella di Flavio Petrosillo.” Anche Marasciulo torna sull’argomento e critica Barletta per aver mentito al consiglio comunale. Pensa dunque di ristabilire la verità con queste parole: “Quel documento di maggioranza esisteva. Durante una riunione del Pdl – ha concluso - mi è stato mostrato e abbiamo preso contezza delle firme. Perché dire che non esiste? Qual è la ratio? Non capisco perché si sostenga il falso. Questo atteggiamento mi preoccupa”.

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