02 novembre 2010

Noci. Contrattazione prezzo latte


Caterina Narracci, Prezzo latte, confederazioni a mani vuote. (Settimanale Fax, ed. Noci, Anno XV, n. 42, del 30 ottobre 2010, p. 9).

Martedì sera Coldiretti, Confartigianato, Copagri e Cia avevano dato convegno agli allevatori per fare il punto sulle trattative regionali per l’aggiornamento del prezzo del latte crudo alla stalla. Agli allevatori i dirigenti delle confederazioni chiedevano: che fare? Ala luce delle difficoltà a trattare manifestatesi durante l’ultimo incontro.
Ne è scaturito un confronto pacato in un cui sono emersi i tanti punti di vista degli allevatori ed un paio di proposte concrete. In primis gli allevatori hanno alzato a 40 centesimi il tetto di prezzo di 38 centesimi per litro di latte crudo proposto dall’assessore regionale Stefano.
Il prossimo incontro del tavolo delle trattive si terrà il 3 novembre e per quella sera stessa è indetta una nuova assemblea con gli allevatori nella quale le confederazioni renderanno conto di quanto accaduto nel tavolo di contrattazione.
Confederazioni e allevatori si sono incontrati presso la sala dell’hotel Punto Verde a Noci dove si è registrato il pienone, erano presenti allevatori di tutto il circondario.
Cos’hanno detto le confederazioni. Mercoledì 20 ottobre si è riunito il tavolo “allargato” della trattativa (aperto anche alla parte politica), dopo le tre riunioni del tavolo ristretto (tra assessore Stefano, rappresentati di Coldiretti, Cia, Copagri, Confagricoltura e Copagri per la parte allevatoriale e Cna, Confartigianato e Confindustria per i caseifici). Al tavolo allargato, l’assessore Stefano aveva portato un prezzo per il nuovo accordo: 38 centesimi. I trasformatori, in particolare il Cna, hanno rigettato quel prezzo e la trattativa è durata per cinque ore senza arrivare ad alcun risultato. Secondo le indiscrezioni i trasformatori sarebbero disposti a trattare per 36 centesimi. Oggi il prezzo del latte crudo alla stalla scende sotto i 34 centesimi.
Cos’hanno detto gli allevatori
Rigettano il prezzo proposto dall’assessore perché troppo basso per rientrare nelle spese, visti gli ultimi aumenti dei mangimi, chiedono di trattare ma senza scendere sotto i 40 centesimi.
L’incontro del 3 novembre sarà fondamentale, gli allevatori sembrano disposti a tutto pur di far valere le loro posizioni. È a rischio la loro sopravvivenza.

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