08 novembre 2010

Putignano. Prezzo latte, c'è l'accordo

Caterina Narracci, Prezzo latte: accorso al di sotto degli allevatori. (Settimanale Fax, ed. Putignano, Anno XV, n. 43, del 6 novembre 2010, p.11).

Svolta decisiva nella lunga querelle sul prezzo del latte alla stalla. E’ stato trovato un accordo fra le sigle sindacali ma non è ancora chiaro se il prezzo concordato, che è molto inferiore alle attese, soddisferà gli allevatori.

Riepiloghiamo i fatti
All’incontro di mercoledì 27 ottobre (presso l’Hotel il Punto Verde a Noci) le Confederazioni dissero che qualunque fosse stato l’esito della trattativa della mattina del 3 novembre, la sera di quel giorno stesso ci si rincontrava in quello stesso Hotel per fare il punto sulla situazione. Al Punto Verde (luogo storico di assemblee di allevatori) erano presenti centinaia di produttori di latte al cospetto dei direttori di Coldiretti, Copagri, Cia, Confagricoltura.
Sul tavolo delle trattative c’era l’accordo per il prezzo del latte alla stalla e gli allevatori nel corso dell’affollato incontro rilanciarono a non meno di 40 centesimi il tetto del prezzo per l’accorso a fronte dei 38 centesimi proposti dall’assessore regionale Stefano e rigettati dai caseari nel corso del tavolo di trattative del 26 ottobre. E fu a seguito di quel rifiuto, in una trattativa (quella del 26 ottobre) trasformatasi in un’estenuante tira e molla di cinque ore, che le Confederazioni si decisero a indire l’assemblea con gli allevatori.
Salta l’assemblea del
3 novembre
La sera di mercoledì 3 novembre un manipolo di allevatori era davanti ai cancelli dell’Hotel e leggeva il foglio di carta stampato attaccato col nastro adesivo: “L’assemblea per motivi organizzativi è stata spostata a lunedì 8 novembre alle ore 19.00”. Alcuni erano allibiti e ammutoliti, avevano fatto parecchi chilometri per assistere a quell’incontro, un allevatore veniva da Ceglie Messapica ed era partito alle cinque del pomeriggio. Quel cartello, infatti, veniva staggiato da qualcuno in un moto di rabbia. Il fatto che non fossero in tanti presenti all’appello, faceva capire loro che i più erano stati avvisati e per questo c’era chi protestava, perché con qualche messaggio inviato sul telefono si poteva avvisare a zone in modo da evitare la trasferta inutile; alla chetichella erano arrivati una cinquantina di allevatori desiderosi di partecipare all’incontro. In una macchina, parcheggiata proprio davanti ai cancelli c’erano tre allevatori della zona di Mottola, erano rimasti nell’abitacolo perché piovigginava, uno di loro diceva che nella trattativa della mattina le Confederazioni non avevano combinato niente, secondo loro l’accordo non c’era stato. I commenti tra gli allevatori non mancavano: “Non abbiamo mai vinto una guerra con il latte, noi”, diceva un anziano.
Invece c’era già l’accordo per il prezzo del latte
Di lì a poco arrivava il coordinatore della sede della Coldiretti di Noci, Felice Penta, che spiegava ai presenti che l’incontro era stato rinviato a lunedì 8 novembre per consentire all’assessore regionale Dario Stefano di parteciparvi. Alle lamentele degli allevatori Penta rispondeva che numerose telefonate erano state fatte per avvisare del rinvio ma era impensabile si riuscisse a contattare tutti e che non poteva rispondere per gli altri sindacati; Penta raccontava infine che quella mattina stessa era stato siglato l’accordo per il prezzo del latte. Quegli allevatori così apprendevano del nuovo tetto per il prezzo del latte alla stalla fissato a 37,7 centesimi, e alcuni di loro esultavano; altri, sottovoce, si mostravano preoccupati: “Ma se c’è chi lo paga di più il latte… ora come si fa? Vuol dire che questi il latte lo pagheranno di meno? Che torniamo indietro?”, diceva uno di loro.
I termini dell’accordo
“Dal primo novembre 2010 al 31 marzo 2011 il prezzo di riferimento è di 0,377 euro al litro di latte intero e genuino (come definito dal Dpr 54/97). All’accordo quadro dovranno seguire i contratti di fornitura con chiare assunzioni di impegno da entrambe le parti. Secondo quanto è stato concordato, produttori, trasformatori e assessorato regionale alle risorse agroalimentari daranno vita a un impegno comune per la valorizzazione delle produzioni locali attraverso la rintracciabilità per singolo prodotto, utilizzando, ove fosse possibile, anche il marchio Prodotti di Puglia. La Regione Puglia assumerà inoltre l’impegno di promuovere sui mercati nazionale e internazionali le produzioni delle imprese che aderiscono al marchio Prodotti di Puglia”.

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