Caterina Narracci, Nuova giunta, nominati sei assessori. (Settimanale Fax, ed. Castellana, Anno XV, n. 49, del 18 Dicembre 2010, p. 3).
“Da una parte Lanzilotta che cercava di convincere il Sindaco a rassegnare le dimissioni, dall’altra i “ribelli” che forti dei numeri, ormai nettamente dalla loro parte, valutavano la possibilità di presentare subito la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco”. Così sabato scorso si concludeva il nostro articolo di cronaca sull’ultimo consiglio comunale. Se non era la fine, ci eravamo davvero vicini. E invece a distanza di una settimana le acque sembrano essersi calmate, almeno in apparenza. Ad inizio settimana (martedì) sembrava essere tornato il sereno, una schiarita che poteva annunciare la fine di questa lunga crisi. Così non è stato e le parti, malgrado tutto, sono ancora lontane. Ma andiamo con ordine e proviamo a ricostruire quest’ultima settimana di eventi.
Dopo il consiglio dello scorso venerdì e dopo le polemiche, anche piuttosto accese che l’avevano seguito, il sindaco s’incontra quella sera stessa col gruppo dei ribelli. Si cerca un accordo per salvare Rinaldi e non scontentare nessuno. Gli incontri sono proseguiti nei giorni seguenti fino a quando martedì mattina, nella stessa mattinata in cui il governo Berlusconi intascacava la risicata fiducia alla Camera, Tricase rompe gli indugi nominando i primi cinque assessori della sua nuova giunta. Quattro conferme e una novità, peraltro annunciata. Entrano a far parte del nuovo esecutivo Sante Camastra (in quota Udeur), Luisa Simone e Andrea Rinaldi (ex Forza Italia), Armando Ramirra, che tornerà ad essere vicesindaco, e Stefano Elefante (Castellana Democratica). Il sindaco, quindi, salva Rinaldi, difeso a spada tratta anche da un documento dei vertici baresi del partito che indica come assessori del Pdl Andrea Rinaldi e Luisa Simone, ma deve accettare il cambio imposto da Castellana Democratica, che ha silurato l’ex vicesindaco Alfonso Carpinelli. Ai cinque si aggiunge poche ore dopo anche Francesco Tinelli, nome indicato da Franco Bellino e Michele Miccolis. La giunta si riunisce già martedì mattina. Presenti, però, solo quattro assessori. Mancano Tinelli ed Elefante, entrambi fuori Castellana (il primo è rientrato mercoledì, il secondo lo farà soltanto questa mattina).
La mossa del sindaco, però, non piace al gruppo dei dissidenti che aveva chiesto la nomina dell’intera giunta. Il sindaco, però, in mancanza di un accordo tra i tre consiglieri dell’Udc (Bianco, Sgobba e Massimiliano Miccolis) ha preferito temporeggiare e aspettare a nominare Miki Montaruli, nome indicato nel documento dei ribelli, ma non condiviso da Miccolis. Gli altri sette, però, insistono e se il sindaco non completa la giunta e assegna le deleghe, sono intenzionati a tornare alla carica con la mozione di sfiducia. Anche a costo di perdere un altro pezzo (Massimiliano Miccolis). Insomma la crisi continua. Ad oltranza.
Nicola Cardone
“Da una parte Lanzilotta che cercava di convincere il Sindaco a rassegnare le dimissioni, dall’altra i “ribelli” che forti dei numeri, ormai nettamente dalla loro parte, valutavano la possibilità di presentare subito la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco”. Così sabato scorso si concludeva il nostro articolo di cronaca sull’ultimo consiglio comunale. Se non era la fine, ci eravamo davvero vicini. E invece a distanza di una settimana le acque sembrano essersi calmate, almeno in apparenza. Ad inizio settimana (martedì) sembrava essere tornato il sereno, una schiarita che poteva annunciare la fine di questa lunga crisi. Così non è stato e le parti, malgrado tutto, sono ancora lontane. Ma andiamo con ordine e proviamo a ricostruire quest’ultima settimana di eventi.
Dopo il consiglio dello scorso venerdì e dopo le polemiche, anche piuttosto accese che l’avevano seguito, il sindaco s’incontra quella sera stessa col gruppo dei ribelli. Si cerca un accordo per salvare Rinaldi e non scontentare nessuno. Gli incontri sono proseguiti nei giorni seguenti fino a quando martedì mattina, nella stessa mattinata in cui il governo Berlusconi intascacava la risicata fiducia alla Camera, Tricase rompe gli indugi nominando i primi cinque assessori della sua nuova giunta. Quattro conferme e una novità, peraltro annunciata. Entrano a far parte del nuovo esecutivo Sante Camastra (in quota Udeur), Luisa Simone e Andrea Rinaldi (ex Forza Italia), Armando Ramirra, che tornerà ad essere vicesindaco, e Stefano Elefante (Castellana Democratica). Il sindaco, quindi, salva Rinaldi, difeso a spada tratta anche da un documento dei vertici baresi del partito che indica come assessori del Pdl Andrea Rinaldi e Luisa Simone, ma deve accettare il cambio imposto da Castellana Democratica, che ha silurato l’ex vicesindaco Alfonso Carpinelli. Ai cinque si aggiunge poche ore dopo anche Francesco Tinelli, nome indicato da Franco Bellino e Michele Miccolis. La giunta si riunisce già martedì mattina. Presenti, però, solo quattro assessori. Mancano Tinelli ed Elefante, entrambi fuori Castellana (il primo è rientrato mercoledì, il secondo lo farà soltanto questa mattina).
La mossa del sindaco, però, non piace al gruppo dei dissidenti che aveva chiesto la nomina dell’intera giunta. Il sindaco, però, in mancanza di un accordo tra i tre consiglieri dell’Udc (Bianco, Sgobba e Massimiliano Miccolis) ha preferito temporeggiare e aspettare a nominare Miki Montaruli, nome indicato nel documento dei ribelli, ma non condiviso da Miccolis. Gli altri sette, però, insistono e se il sindaco non completa la giunta e assegna le deleghe, sono intenzionati a tornare alla carica con la mozione di sfiducia. Anche a costo di perdere un altro pezzo (Massimiliano Miccolis). Insomma la crisi continua. Ad oltranza.
Nicola Cardone
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