29 maggio 2011

Conversano. Chiude centro trasfusionale


Caterina Narracci, Centro trasfusionale senza medici, chiude. Martedì in ospedale assemblea di donatori e ammalati che periodicamente si sottopongono ad esami del sangue. (Settimanale Fax, ed. Conversano, Anno XVI, n. 21, del 28 Maggio 2011, p. 9).

Il centro trasfusionale di Conversano potrebbe avere le ore contate. Da giugno, infatti, due medici dei cinque in servizio, dovranno lasciare l’ospedale Jaia, con la conseguente presenza di turni scoperti e servizi a singhiozzo che, per essere ottimizzati, dovrebbero finire per essere effettuati tutti presso l’ospedale di Monopoli. Dei due medici che andrebbero via, infatti, uno è in scadenza di contratto e l’altro è in mobilità da Brindisi. Presso il centro trasfusionale resterebbero in tre, più il primario, costretti a dividersi tra i presidi di Conversano e Monopoli. Una situazione praticamente ingestibile che finirebbe con il penalizzare, ancora una volta, il Florenzo Jaia con la chiusura del centro. Il problema sarà discusso martedì prossimo, alle ore 18.30, nella sala convegni dell’ospedale, dove interverranno il sindaco Lovascio, il presidente della commissione sanità Rotunno e il primario Antoncecchi. A patire le conseguenze di questa probabile chiusura sono in parte i donatori di sangue che, già al momento hanno a disposizione solo tre giorni di raccolta su sei, e in parte i pazienti in terapia anticoagulante. Soprattutto quest’ultimi infatti, di età media superiore ai 60 anni, necessitano di controlli che avvengono mediamente ogni due, tre settimane. Per costoro, quindi, sarebbe un vero disagio dover andare fino a Monopoli, non soltanto per la distanza, ma anche per il dover essere necessariamente accompagnati da qualcuno, vista la loro età e la loro patologia. L’iniziativa di martedì è stata fortemente voluta dall’associazione Fratres, presieduta da Pino Altini e dalla Aipa (Associazione Italiana Pazienti Anticoagulante) presieduta da Antonia Pertosa. "Noi ci batteremo”, ha dichiarato Rotunno, “per consentire che questi pazienti non subiscano disagi. E’ importante che i pazienti si siano riuniti in un’associazione che coinvolge anche coloro che non sono interessati direttamente al problema e che, martedì, faranno sentire la loro voce”. I pazienti, infatti, sono disposti anche ad organizzare proteste di fronte agli uffici della Asl, pur di vincere la loro battaglia e non veder penalizzato, sempre e solo, il nostro ospedale. (Roberto Benigno)


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