15 maggio 2011

Conversano. L'onorevole Savino ammonisce il sindaco Lovascio


Caterina Narracci, Pdl, si rischia la rottura Lovascio-Savino. Il Sindaco continua a viaggiare a ruota libera e non tiene conto delle indicazioni del Commissario. (Settimanale Fax, ed. Conversano, Anno XVI, n. 19, del 14 Maggio 2011, p. 3).

A Giuseppe Lovascio, la nomina dell’onorevole Elvira Savino a commissario della locale sezione del Pdl non è mai andata giù. E il Sindaco fa fatica a digerirla. All’inizio ha provato ad ignorarla, ma l’insistenza della Savino, che più volte lo ha invitato a presentarsi nel partito per discutere della situazione politico-amministrativa conversanese, l’ha costretto a prendere una posizione. Che è quella di non rispondere agli inviti. Savino convoca, Lovascio non risponde. Stanca di essere trattata come un’estranea in casa sua, l’Onorevole ha preso carta e penna e gli ha indirizzato una lettera di ammonizione. Nella lettera,la commissaria ricorda a Lovascio di essere stata incaricata dalla direzione regionale del partito di reggere le sorti del Pdl conversanese, partito di cui, fino a prova contraria, egli fa parte. E in ogni caso, essendo stato eletto, il sindaco, su indicazione e in quota Pdl, non può far finta di niente, ignorando le convocazioni e disertando gli incontri politici sperando di farla franca. Se il Sindaco Pdl non risponde al Pdl, il partito che ci sta a fare? Non solo. Ma come pensa, Lovascio, di poter riottenere la candidatura fra due anni, se si comporta in questo modo? Il fatto è che Lovascio giudica la Savino non come il suo riferimento politico, ma alla stregua di un poliziotto. Anzi, come un agente di custodia mandato da Fitto per tenerlo sotto controllo. Il sindaco, nel Pdl, non passa per essere amico del ministro, bensì del vice-capogruppo al senato, Quagliariello. Ma il partito, a livello provinciale e regionale è saldamente nelle mani di Fitto che, ovviamente, non vuole lasciar spazio ai suoi avversari interni. E così, laddove c’è un sindaco che non gli è amico, c’è un commissario di partito che pareggia il conto. Cose della politica. E’ sempre stato e sempre sarà così. In altre città si trova facilmente il compromesso, perché, alla fine, ciò che devono quadrare sono i conti della città e del Pdl. A Conversano non è così. Colpa del Pdl, che si è ricordato troppo tardi di essere un partito, e non un insieme di singoli amministratori (sindaco, assessori, consiglieri comunali). Lovascio è stato lasciato solo per tre anni e in tre anni ha fatto ciò che ha voluto, assumendo nella sua carica anche il ruolo politico che non gli compete. Si è tirato dalla sua parte i consiglieri comunali, e siccome ha i numeri in consiglio si ritiene-e a questo punto, giustamente-il padrone assoluto. Tant’è che alla lettera di ammonizione della commissaria Savino ha risposto tutto piccato, chiamando in causa-sembra-persino i vertici nazionali del partito.Come si permette costei di farmi dei rilievi? E chi è? Perché prima della sua nomina non sono stato consultato? Toni di una certa arroganza, ai quali sembra che da Roma intendano rispondere per le rime, a meno che Quagliariello non trovi il modo di farlo perdonare. Perchè a Roma sanno benissimo quali sono state le performances del Pdl a Conversano nelle ultime elezioni regionali. Sanno che il Pdl si è quasi squagliato, nonostante la presenza del sindaco Lovascio, e che per questo bisognava correre subito ai ripari. Peraltro nell’interesse dello stesso Sindaco. La commissaria, infatti, ha pubblicamente detto che il suo obiettivo non è quello di far cadere Lovascio,ma di assicurargli la rielezione. Lovascio, evidentemente, non si fida. E sbaglia. Perchè per non fidarsi dovrebbe avere prove contrarie. E invece sbatte inutilmente la porta in faccia alla Savino e non si accorge che in paese serpeggia il malcontento, e al centro delle critiche c’è proprio lui. L’altra sera, nella sede del Pdl, dove lui non si è presentato,si sono riuniti i consiglieri comunali con la Savino e parecchi simpatizzanti che hanno portato la voce della città (era da tempo che nel Pdl non accadeva) la quale, a due anni dalla scadenza del mandato elettorale, non giudica positivamente l’operato di Lovascio. E se a dirlo sono gli stessi simpatizzanti del Pdl, vuol dire che il problema c’è ed è serio. Lovascio riuscirà a capirlo?

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