06 settembre 2011

Gioia del Colle. Aria di crisi per le feste patronali

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Caterina Narracci, La finanziaria non danneggerà la festa. Più che sul lato economico - afferma Rosanna D’Aprile - bisogna soffermarsi sul significato religioso. (Settimanale Fax, ed. Gioia del Colle, Anno XVI, n. 34, del 3 Settembre 2011, p. 9).

La nuova riforma finanziaria prevede una serie di modifiche riguardanti le feste. Non sono escluse le feste patronali. Le festività infrasettimanali non concordate verranno spostate al lunedì. Per le feste patronali rilevanti e non accorpabili alla domenica, Tremonti ha spiegato che "si porrà il problema di un decreto ma in ogni caso riguarderà solo il territorio con un effetto minimo sul Pil. Per le festività laiche il governo è libero di disporre, ma per quelle religiose trova il limite nelle Intese". Eccezion fatta per San Pietro e Paolo per Roma, che già rientra nelle Intese come festa religiosa, per gli altri patroni rilevanti si farà un provvedimento ad hoc. Abbiamo, perciò, chiesto a Rosanna D’Aprile, vicepresidente del comitato “San Filippo Neri”, se e come la riforma potrà influire sulla nostra festa. “La festa patronale viene realizzata, in primis, perché sono i fedeli stessi a finanziarla, la gente crede in San Filippo e mette da parte i propri risparmi per poterli lasciare direttamente nelle mani del tesoriere. A queste offerte si aggiunge poi il supporto, non indifferente, dell’amministrazione comunale. Quello che manca è il vero senso della festa: ci si chiede cosa la festività abbia lasciato o se vi è stata una crescita, un lavorare assieme? Ci si sofferma, piuttosto, su particolari come la durata del fuoco d’artificio o l’organizzazione della processione. Non metto in dubbio che il nuovo presidente avrà delle preoccupazioni per quel che concerne il versante economico della festa e del comitato. Quest’aspetto, però, seppure importante non deve essere quello prioritario: la festa deve essere legata al sentire religioso. Sicuramente a risentire della crisi vi sono le bande, poco retribuite. Non a caso i componenti della formazione bandistica cambiano spesso e con gran velocità, i giovani decidono di svolgerlo come secondo lavoro o a tempo perso, proprio per via degli scarsi riconoscimenti economici. Per quel che mi riguarda, ritengo- afferma Rosanna- che l’organizzazione della festa debba essere svolta ottimizzando le risorse umane, far emergere le risorse del paese. Tutto sommato, a mio avviso, un buon comitato, guidato da un uomo di fede, non deve preoccuparsi, ma fare affidamento alla provvidenza, virtù di cui San Filippo è stato portavoce”.

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