18 aprile 2012

Gioia del Colle. Elezioni, la battaglia finisce sui manifesti


Caterina Narracci, Elezioni, la battaglia finisce sui manifesti. Manifesti affissi ancor prima dell’assegnazione degli spazi. Nei giorni scorsi sono arrivate le prime multe. (Settimanale Fax, ed. Gioia del Colle, Anno XVII, n. 15, del 14 Aprile 2012, p. 3).

Manifesti selvaggi: scattano le prime segnalazioni e quindi anche le prime multe. E nel frattempo cominciano a circolare buoni benzina. E non solo. Quasi ancor prima che fossero definite le coalizioni e i vari candidati, a Gioia è scattata la corsa all’affissione del manifesto piuttosto che alla distribuzione di volantini elettorali o dei più classici santini. La strategia della presenza ha da sempre contagiato anche la politica. Ma forse questi signori dovrebbero ricordarsi che prima ancora di essere candidati, sono cittadini. Il che vuol dire che Gioia e quanto contiene è anche di loro “proprietà” o se la vogliamo mettere sotto un altro aspetto, è sotto la loro tutela. E così come non si sognerebbero mai di attaccare manifesti sulle pareti della propria casa oppure sulla portiera della propria auto, non è giusto che lo facciano su altre pareti, o cassonetti o cancellate. Un segno di inciviltà che rimane a futura memoria, ma di cui però non si deve certo andar fieri. Qualche giorno fa sono stati assegnati gli spazi elettorali. Poiché però molti non potevano aspettare, hanno optato per il piano b: affiggere manifesti ovunque. E già perché tra duecentoquarantuno candidati il rischio è quello di passare inosservati. Di non essere riconosciuti o peggio ancora di non essere notati. Troppo affollamento sugli spazi elettorali meglio il proprio sorriso su un cassonetto. Chi vuoi che non lo noti? Se a questo poi ci si aggiunge la distribuzione di santini a volontà, il gioco è fatto. Ancora un minimo rischio di non essere notati c’è però. E i comizi in tal senso potrebbero non aiutare dato l’affollamento di candidati sul palco. Allora meglio ricorrere al più classico dei regali elettorali: il buono benzina, quest’anno anche in una forma rivisitata, più adatta anche per le signore: il buono per una messa in piega. Tutto ciò a Gioia in questi giorni è molto più che una diceria. E ovviamente a tutto ciò come nel più classico dei copioni pre elezioni, si aggiungono cene, feste e perché no qualcuno ci ha anche messo qualche promessa non di posti di lavoro, ma di posti come scrutatori. Ma un voto non deve essere barattato. Il voto è e deve rimanere un diritto-dovere di ciascuno per il quale dover render conto solo alla propria coscienza. E non al parrucchiere o al benzinaio.


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