01 febbraio 2013

Mola di Bari. Comune, il popolo non deve sapere


Caterina Narracci, Comune, il popolo non deve sapere. Calabrese chiede al Presidente del Consiglio di verificare se chi filma le sedute consiliari è autorizzato. (Settimanale Fax, ed. Mola di Bari, Anno XVIII, n. 4, del 26 Gennaio 2013, p. 3).

La storia si ripete. Qualche mese fa un nostro cronista che stava seguendo una seduta pubblica di consiglio comunale del Comune di Mola di Bari, su disposizione del presidente Giovanni Vincesilao, fu invitato da un sottufficiale della polizia municipale a spegnere il registratore che, come tutti sanno, è uno strumento di lavoro indispensabile per i giornalisti. Quella di Vincesilao era una presa di posizione strumentale essendo il nostro collega noto a tutti i componenti della massima assemblea cittadina perché da anni scrive la cronaca delle sedute di consiglio comunale molese. La questione si risolse con la richiesta di accredito che il nostro cronista presentò seduta stante, come prevede il regolamento comunale. La storia si è ripetuta nella seduta consiliare di venerdì scorso. Come accade da qualche mese, in tribuna stampa sono presenti, tra gli altri, alcuni ragazzi che con una telecamera riprendono i lavori consiliari per conto di “Mola online”. Il vice capogruppo del PDL, Giuseppe Calabrese, interviene nel dibattito e chiede al presidente Vincesilao di verificare se chi occupa l’area stampa ha i requisiti e le autorizzazioni necessarie per effettuare le riprese video dei lavori consiliari. Prontamente il Presidente del Consiglio chiede ai vigili urbani di intervenire per soddisfare la richiesta di Calabrese. Richiesta che probabilmente è condivisa, se non è stata proprio sollecitata, dall’intera maggioranza di centrodestra. I vigili urbani accertano l’esistenza dell’autorizzazione e consegnano la fotocopia del documento al Presidente del Consiglio che, guarda caso, l’ha rilasciata qualche mese fa. Più di uno consigliere di maggioranza sembra deluso dal risultato della verifica. Le fotocopie dell’autorizzazione circolano tra i banchi della maggioranza. Vengono analizzate a fondo, ma i consiglieri non possono far altro che constatare la regolarità della documentazione. I lavori del consiglio proseguono e i ragazzi di Molaonline possono tranquillamente continuare a filmare la seduta consiliare. E’ difficile comprendere le ragioni che hanno indotto il consigliere Calabrese a chiedere in maniera così plateale se era stata concessa o meno l’autorizzazione a riprendere i lavori del consiglio. Calabrese che dice di essere per la trasparenza amministrativa avrebbe dovuto ringraziare quei ragazzi per il lavoro che svolgono. Tenere informata la cittadinanza sui lavori dei consiglio comunali e sulle vicende amministrative locali dovrebbe rientrare fra i compiti e le priorità di ogni amministrazione comunale. Oggi questo è possibile farlo a costo zero, per l’Ente, utilizzando le nuove tecnologie, attraverso la trasmissione, via web (streaming), di iniziative e manifestazioni istituzionali, eventi e incontri relativi all'attività del Consiglio. L’uso di nuove tecnologie, invece di essere avversato, dovrebbe essere promosso dall’amministrazione comunale, soprattutto quando si ha la pessima abitudine di svolgere le sedute di Consiglio in ore notturne. Sedute che diventano di fatto proibitive per la quasi totalità dei cittadini molesi. Le sedute consiliari notturne scoraggiano così ogni forma di partecipazione alla vita pubblica. A garantire il servizio di registrazione video dei consigli comunali, a titolo volontario, amatoriale e gratuito, con lo scopo di tenere informata la cittadinanza sui lavori consiliari è il gruppo di giovani che, l’altra sera, è stato oggetto di attenzione dei nostri politici di maggioranza. L’obiettivo che perseguono questi ragazzi è quello di avvicinare i molesi alla politica facendo conoscere le vicende amministrative locali. E forse è proprio questo che infastidisce. C’è, però, chi sostiene che Calabrese e la maggioranza abbiano avversato questo gruppo di giovani volontari perché sono simpatizzanti del movimento civico “Moderati per Mola”, che di recente ha stretto un’intesa con un altro gruppo civico, “Progetto Mola”.
“Tale servizio non dovrebbe spettare ai cittadini volontari come loro, ma dovrebbe rientrare nei doveri dell’Amministrazione!”, commenta a fine seduta un nostro concittadino presente nella sala consiliare.
Giangrazio Di Rutigliano, che coordina il gruppo dei giovani volontari, commenta, invece, così l’accaduto: “Lo scrittore Paul Valéry agli inizi del secolo scorso affermava che “la politica fu in primo luogo l’arte di impedire alla gente di immischiarsi in ciò che la riguardava “. Oggi i politici non si sono resi conto che i tempi sono cambiati e che la gente vuole invece immischiarsi, capire e controllare”.

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