12 gennaio 2011

Gioia del Colle. Manifesti di auguri per il 2011, è polemica

Caterina Narracci, La Befana del Sindaco. La scelta di elencare nei cartelloni gli obiettivi raggiunti nel 2010 non piace ai rappresentanti dell’opposizione. (Settimanale Fax, ed. Gioia del Colle, Anno XVI, n. 1, del 8 gennaio 2011, p. 3).

Alla fine di ogni anno non ci si può esimere dal fare bilanci per quello che è stato e nel lanciarsi con promesse e buoni propositi per l’anno che viene. Anche la politica non si dispensa da questo tipo di attività. Ne è dimostrazione il manifesto a firma del Pdl gioiese apparso a poche ore dallo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre attraverso il quale il centrodestra ha deciso di mettere in bella mostra quanto fatto nel 2010 e quanto si avrebbe intenzione di fare nel 2011 agli esordi. All’interno di questo elenco nulla è stato risparmiato: dall’aumento del fondo per combattere la povertà ed il disagio sociale che non più di qualche mese fa il consiglio comunale ha approvato all’unanimità alla istituzione del vigile di quartiere del quale però in realtà nessuno ha notizia, dall’acquisizione delle venti tele di Renato Javarone frutto della donazione delle stesse da parte della famiglia dell’artista sino all’aumento dei servizi al cittadino, servizi non meglio specificati. Nel corposo elenco che riporta i fatti del 2010 compaiono anche interventi importanti, alcuni dei quali avviati ma che saranno portati a conclusione nel 2011: dai lavori per la risistemazione dell’asilo nido a quelli per la risoluzione del problema degli allagamenti in via Acquaviva sino alla realizzazione del rondò tra via Salvator Rosa e la statale 100 e la conseguente messa in sicurezza di quel tratto. In previsione per il nuovo anno a quanto pare ci attende la pubblicazione del bando per la realizzazione del vecchio mercato coperto in piazza Plebiscito, il completamento del piano di recupero urbano con una serie di interventi che riguarderanno in principal modo la zona 167, i lavori per il rifacimento di piazza Luca D’Andrano, la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli immobili comunali e di impianti di videosorveglianza nelle zone più a rischio e a quanto pare anche l’acquisizione di quei 6 milioni di euro per la riqualificazione del fascio ferroviario e delle aree adiacenti.
Lucia Rizzi

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