12 gennaio 2011

Mola di Bari. Braccio di ferro in consiglio comunale


Caterina Narracci, Braccio di ferro. Si governa a colpi di maggioranza. (Settimanale Fax, ed. Mola di Bari, Anno XVI, n. 1, del 8 gennaio 2011, p. 3).

La maggioranza che sostiene Stefano Diperna in Consiglio, ha una forza numerica considerevole. Quasi bulgara. I consiglieri di maggioranza sono 13 e quando votano, insieme al Sindaco, contano 14 voti contro i 7 dell’opposizione. La sera del 30 dicembre scorso, in consiglio comunale, la coalizione di Diperna ha sfoggiato tutta la sua forza, mostrando i muscoli fino al punto da indurre i gruppi di minoranza ad abbandonare la seduta, mentre ci si accingeva a discutere l’approvazione dei criteri generali per l’ordinamento degli uffici e servizi comunali. Un argomento questo che – secondo il presidente del consiglio comunale Vincesilao – andava approvato entro il termine perentorio del 31 dicembre. Per questa ragione Vincesilao riunisce i capigruppo e preannuncia la convocazione del consiglio comunale entro la fine dell’anno. I capigruppo concordano di tenere il consiglio il 30 dicembre. A patto che il termine perentorio per l’approvazione del provvedimento sia il 31 dicembre. Il 27 dicembre, in prima commissione, viene dato lettura del provvedimento ed emerge che il termine indicato da Vincesilao non è perentorio. Ma il presidente della prima commissione, Francesco Brunetti, fa intendere chiaramente ai commissari che chiedono il rinvio della discussione, l’intenzione della maggioranza: i criteri per il regolamento degli uffici comunali vanno discussi ed approvati il 30 dicembre. Il 28 dicembre, durante un’altra seduta di commissione consiliare, i commissari di minoranza chiedono nuovamente il rinvio preannunciando che, in caso contrario, prima che si avvii la discussione del provvedimento in consiglio comunale usciranno dall’aula. Nella stessa giornata, i commissari di minoranza formalizzano la richiesta che viene depositata al protocollo generale. Durante la seduta di consiglio del 30 dicembre, Stefano Gaudiuso, a nome delle forze di minoranza, chiede ancora una volta il rinvio dell’argomento ad altra data stante “la necessità di approfondire i contenuti della proposta di deliberazione oltre che per la non perentorietà del termine di scadenza del 31/12/2010”. Ma la maggioranza non vuole saperne. Il sindaco Diperna,come Ponzio Pilato, si lava le mani e si rimette alla volontà del Consiglio. Francesco Brunetti, ribadisce che la maggioranza intende approvare comunque il provvedimento. A questo punto i consiglieri di minoranza si allontanano e l’approvazione dei criteri per la formulazione del regolamento passa all’unanimità. Solo con i voti della maggioranza. Così si è stroncato il dibattito e il confronto su un provvedimento di notevole importanza che, di fatto, apre la strada al conferimento degli incarichi dirigenziali anche a personale già dipendente dell’Ente. Sul piano formale non v’è dubbio che la maggioranza abbia legittimamente deliberato. Ma sul piano politico, a nostro avviso, è stato commesso un grave errore. Affermiamo questo dopo aver assistito più volte, durante le sedute consiliari, a discorsi logorroici sull’aria fritta. Per questo ci sembra un errore l’aver stroncato il dibattito su un argomento di vitale importanza per la vita amministrativa comunale.
Michele Lorusso

I gruppi consiliari di opposizione, giovedì scorso, hanno diffuso un comunicato stampa in cui spiegano le ragioni per le quali hanno abbandonato l’aula durante il consiglio comunale. Lo riportiamo qui di seguito.
“Nella seduta consiliare del 30/12/2010 i gruppi consiliari di minoranza in segno di protesta nei confronti dell’ Amministrazione e della maggioranza abbandonano l’aula.
Il motivo è scaturito dalla mancata accettazione della proposta già precedentemente avanzata dai gruppi di minoranza di rinvio del punto all’ ordine del giorno avente ad oggetto “Approvazione dei criteri generali per l’adozione dei regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi anche in adeguamento alle disposizioni recate dal D. L.gvo 150/2009 (art. 42, comma 2, lett.a) e art. 48, comma 3 del D. Lgvl 267/2000”
Così i fatti:
1) Data 23/12/10 in conferenza dei capigruppo il Presidente del Consiglio comunica l’urgenza e la perentorietà dei termini per l’assunzione del provvedimento in oggetto.
La minoranza si dice disponibile a condividere tale previsione a condizione che la scadenza fosse per norma realmente perentoria.
2) data 27/12/10 (tre giorni prima del Consiglio Comunale) viene consegnata copia del provvedimento ai consiglieri comunali.
3) Data 28 /12/10 in sede di Prima Commissione Consigliare il Segretario comunale attesta la non perentorietà del termine del 31 dicembre per l’assunzione del provvedimento.
Atteso ciò i consiglieri di minoranza ribadiscono la richiesta di rinvio già formalmente protocollata per un debito e opportuno approfondimento.
4) Data 30 /12/ 10 il Sindaco, in Consiglio Comunale affrancandosi da ogni responsabilità rimanda al voto dell’ assemblea la decisione contraria di rinvio. Solo a quel punto i gruppi consiliari di minoranza, compatti, abbandonano l’aula.
L’approfondimento si riteneva necessario in quanto il provvedimento, apparentemente di routine, conteneva una sostanziale delega alla Giunta in tema di organizzazione degli uffici e del personale, con eventuali significative e rischiose implicazioni in ordine alle entrate ed alle spese del bilancio comunale.
In un momento di profonda crisi economica e di drastica riduzione di risorse finanziarie abbiamo ritenuto che una debita e responsabile riflessione di “qualche settimana” fosse opportuna per individuare collegialmente le migliori soluzioni per ottimizzare l’organizzazione del personale e degli uffici ma, anche e principalmente, al fine di scongiurare il rischio che ciò potesse comportare un potenziale aumento delle tasse e/o di tagli dei servizi forniti dal Comune in favore dei cittadini.
I Gruppi consiliari di minoranza.

Nessun commento: