24 maggio 2011

Mola di Bari. Bavaglio ai giornalisti


Caterina Narracci, A Vincesilao non piace la stampa libera. Il Presidente del Consiglio comunale non agevola il lavoro dei giornalisti che seguono l’attività amministrativa. (Settimanale Fax, ed. Mola di Bari, Anno XVI, n. 20, del 21 Maggio 2011, p. 3).

Chiediamo scusa ai lettori se parliamo di un episodio di cui siamo stati, nostro malgrado, involontari protagonisti. Giovedì sera, eravamo nella sala consiliare del comune di Mola per seguire i lavori del consiglio comunale. Come sempre facciamo da qualche anno durante le sedute consiliari, abbiamo preso posto in prima fila e abbiamo acceso il registratore e lo abbiamo poggiato sulla barriera che divide lo spazio riservato ai consiglieri da quello destinato al pubblico.
Dopo qualche minuto un sottufficiale della polizia municipale si è avvicinato e ci ha invitato, con il massimo garbo possibile, a seguirlo. Appena fuori dall'aula ci ha chiesto se stavamo registrando gli interventi dei consiglieri. Gli abbiamo risposto di si e ci ha comunicato che a norma di regolamento per eseguire registrazioni audio bisognava essere accreditati. Gli abbiamo risposto che lo abbiamo sempre fatto per dar conto ai nostri lettori e comunque eravamo pronti a spegnere il registratore se qualche autorità ce lo avesse ordinato. E soprattutto abbiamo chiesto per quale ragione nessuno degli amministratori passati e presenti ci ha mai detto nulla di questa norma regolamentare. Dopo di che siano tornati in aula. Era evidente che al sottufficiale era stato ordinato di fare quella sceneggiata. Vi è stata una rapida consultazione con il Direttore generale del Comune. Qualche minuto dopo, lo stesso sottufficiale e' tornato per consegnarci la fotocopia di un articolo del regolamento del consiglio comunale e un foglio bianco sul quale potevamo comunicare al Presidente del Consiglio che stavamo registrando. Ma c'era bisogno di fare questa sceneggiata? Bastava una telefonata, un sms, un messaggio di posta elettronica e avremmo provveduto ad accreditarci. D'altra parte, se avessimo voluto registrare i lavori consiliari, in modo occulto avremmo potuto farlo tranquillamente: la tecnologia offre tanti mezzi idonei per farlo. Non riusciamo a comprendere le ragioni del comportamento del Presidente del Consiglio che probabilmente ignora il bon ton che deve caratterizzare i rapporti tra le istituzioni e i mezzi di comunicazione. Se poi intende ostacolare il nostro lavoro faccia pure. Se poi pensa di metterci il bavaglio sbaglia di grosso.
Michele Lorusso

Nessun commento: